12 – CONCLUSIONE 1° FASE DEL FOCUSING

Abbiamo completato l’ESERCIZIO PREPARATORIO del FOCUSING e dopo iniziale CENTRATURA (che deve diventare una abitudine direi “automatica” per percepire al meglio il nostro mondo interiore) il passo seguente è quello di incrementare – acuire la nostra CONSAPEVOLEZZA CORPOREA.

Cosa significa in pratica?

Diventare più capaci di percepire il proprio corpo nelle sue sfumature, ad es. quando il piede dx è più caldo del sinistro o viceversa; quando si percepisce il dorso più pesante delle braccia o dell’addome.

Diversi sono gli oggetti della mente su cui possiamo portare la nostra attenzione:

1- PRESTARE ATTENZIONE alle SENSAZIONI FISICHE

che sono presenti nel corpo in quel momento

2- PRESTARE ATTENZIONE alle EMOZIONI circolanti in quel momento

3- PRESTARE ATTENZIONE agli STATI MENTALI presenti nel momento ad esempio

stato di apatia – indifferenza – dolore – piacere – ansia continua

4- PRESTARE ATTENZIONE agli OGGETTI MENTALI presenti nel momento cioè

pensieri ricorrenti – memorie del passato – pensieri sul futuro

Importante ricordare inoltre che l’ATTENZIONE può diventare DISFUNZIONALE

quando eccede fra due estremi: TORPORE AGITAZIONE COMPULSIVA

Come si vede da questa sintesi l’attenzione può cogliere diverse sfaccettature del mondo interiore; sta a noi imparare a distinguere in maniera “mirata” ciò su cui vogliamo portare il nostro Focus, direi cioè diventare esperti selezionatori e poi mantenere l’attenzione in maniera continuativa.

Con la tecnica del FOCUSING noi portiamo la nostra attenzione al CORPO FISICO, in particolare alle diverse parti del corpo [ mani piedi dorso addome seguendo un preciso ordine] e cerchiamo di cogliere le più piccole variazioni di queste sensazioni che in alcuni momenti racchiudono la “storia” che il corpo ci vuole raccontare.

Quando una “sensazione indefinita” ci assale, invece di reprimerla in torpore o distrarci agitandoci cioè spostando la nostra attenzione verso faccende esterne, questo è il momento giusto per prendere un po’ di tempo e “stare con la storia” che vuole emergere dal nostro Corpo ed arrivare alla Coscienza con piena consapevolezza.

Dobbiamo inoltre imparare a distinguere quando il corpo si lamenta con dolori persistenti ( mal di collo – di schiena – di ginocchia ) e quando invece ci assale un non so che di impreciso che è il modo molto primitivo con cui esso ci parla; Gendlin lo ha definito in inglese “FELT SENS” in italiano l’ho tradotto con “VISSUTO CORPOREO” o più letterariamente sensazione percepita.

Quando riconosciamo questa sensazione e “facciamo spazio” ad essa entriamo nel processo di renderla più presente in noi e le permettiamo di trasmetterci il suo messaggio.

Vediamo ora come proseguire nel viaggio interiore.

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