Dopo l’esercizio preparatorio portiamo la nostra attenzione all’INVENTARIO cioè ai PROBLEMI presenti in noi in quel momento; utilizziamo la Mente per fare un po’ di ordine nel nostro mondo interiore lasciando che sia il Corpo a far emergere quanto ci disturba.
Dopo aver nominato il problema altro importante step è quello di “metterlo da parte per ora fuori di noi”.
In questo modo noi creiamo SPAZIO fra noi ed il problema e possiamo arrivare a sentire netta la differenza fra farsi carico del problema o meno; il Corpo percepisce tutto questo cambiamento e lo traduce in uno stato d’essere ben diverso.
Altro step importante è giungere a portare attenzione anche ad una COSA POSITIVA presente in noi; abituarsi a riconoscere la presenza di qualcosa di positivo determina un equilibrio nella Coscienza fra quanto è presente sia di negativo che di positivo.
In generale non siamo portati a mettere insieme dati positivi e negativi, questa modalità di “parlarci dentro” porta un bilanciamento nella nostra vita, ci tira fuori da un pessimismo ricorrente.
Infine in alcuni momenti potremmo arrivare a percepire un “VUOTO INTERIORE”
dove la Mente è silente, i pensieri non si affollano e noi rimaniamo “VIGILI” in questo silenzio.
Questo è uno stato d’essere della nostra Coscienza molto importante che ci predispone verso il raggiungimento della nostra Essenza che emerge quale pura Luce da questo buio.
In questo momento, secondo la mia esperienza, le parole sono insufficienti a descrivere quanto si sperimenta per cui lascio a ciascuno il compito di arrivare a definire quanto emerge dalle profondità del proprio corpo senza altrui imposte interferenze.
Rivolgiamo invece la nostra attenzione all’ultimo passo dell’ INVENTARIO
che consiste nel dare voce al Corpo e che questo scelga quale sia il problema N. 1 in questo preciso momento.